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Un sale alternativo? Quello ottenuto dal sedano

Succo di sedano
Succo di sedano. Foto: Alina Karpenko/Unsplash.

La magrissima Angelina Jolie lo usa nei suoi centrifugati di verdura perché è ricco di acqua (88.3 g in 100 g) e ha solo 23 kcal. È meno noto, però, che il sedano è una delle verdure naturalmente più salate. “È quella con il più alto contenuto di cloruro di sodio (140 mg di sodio in 100 g), il costituente principale del comune sale da cucina”, spiega Anna Villarini, biologa nutrizionista, ricercatrice all’Istituto nazionale dei tumori di Milano.

Come ottenere il sale di sedano a casa

Sedano
Sedano. Foto: Kelly Sikkema/Unsplash.

“Sapere che c’è cloruro di sodio indica che il sedano può diventare un sostituto del sale: basta tritarlo, allargarlo su una placca coperta da carta forno, essiccarlo a 80°C per alcune ore, a seconda del forno. Quando è disidratato, si riduce in polvere con un macina spezie elettrico o in un mixer. A parità di quantità con comune sale da cucina, quello di sedano è migliore perché contiene meno sodio, ha fibre e altre sostanze nutritive. Se però abbondiamo per arrivare a un livello di sapidità elevato come quello che ci dà il sale tradizionale, non ci sarà più alcun risparmio di sale, risparmio che ci protegge dal  tumore dello stomaco e dalle malattie cardiovascolari. Impariamo a dosarlo”.

Quanto sale consumare ogni giorno e come preparare il gomasio

“Insaporire con il sedano è un trucco per rispettare le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità che suggerisce di non superare i 5 g di sale (2 g di sodio) al giorno: in media gli uomini ne consumano 10,9 g al giorno, le donne 8,6. Se invece non si ama il suo aroma intenso, ricorriamo al sale marino integrale che contiene meno sodio, sostituito in parte da altri minerali, o al gomasio in cui 1 cucchiaio di sale è macinato con 12 cucchiai di sesamo tostato”.

Dove è contenuto il sodio che assumiamo

Il 54% del sodio che assumiamo è presente nei cibi conservati e precotti, il 10% è contenuto nei cibi freschi e il 36% è quello aggiunto con il sale quando si cucina o si è a tavola. Si pensi che:

  • basta una pizza per raggiungere la quantità limite giornaliera di sodio di 2 g;
  • 50 g di prosciutto crudo dolce ne ha 1,3 g;
  • un piatto di pasta pronta surgelata 1 g;
  • 100 g di fagioli in scatola 0,5 g;
  • un pacchetto di cracker 0,3 g (dati Progetto cuore, Istituto superiore di sanità).

Dal mio articolo su Diva e donna

Credito foto in apertura: Dmitry Poch/Depositphotos

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