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“Mamma, mi iscrivo a un master sul caffè”. E chi lo beve, senza eccessi, protegge il cervello

Data ultima di consegna delle domande di iscrizione: 15 novembre 2021. Inizio del corso: 13 gennaio 2022. Durata: 9 mesi. Dove: Università di Firenze, dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali. UniVerso Caffè è il nome del master che non ti aspetti, di primo livello, proposto dall’ateneo toscano. Quali argomenti si studieranno? Processi e contesti di coltivazione del caffè, la sua lavorazione, le sue caratteristiche chimico-fisiche e nutrizionali. Una parte sarà dedicata al gusto, alla conoscenza teorico-pratica dei processi di selezione, tostatura, macinatura ed estrazione in Italia e nel mondo, alla valutazione qualitativa e organolettica dei semi e dei preparati. E poi, ovviamente, ci sarà spazio per qualche tecnica di marketing, di preparazione e somministrazione della bevanda con anche un occhio alle nuove tendenze.

Perché è neuroprotettivo e quante tazzine bere al giorno

Tazzina di caffè espresso
Una tazzina del classico caffè espresso. Foto: Mockup Graphics/Unsplash.

Ogni anno in Italia si bevono circa sei miliardi di tazzine e probabilmente non caleranno nonostante il prezzo, da novembre, dovrebbe lievitare di circa il 7-10% a causa di siccità e di gelate che hanno colpito il raccolto di Arabica in Brasile. Il lato positivo, invece, è che “il caffè, praticamente acalorico se lo si consuma senza zucchero né cioccolato né latte,  contiene componenti bioattivi ad azione antiossidante e neuroprotettiva capaci di contrastare la morte dei neuroni e di difenderci dall’azione dei radicali liberi coinvolti nello sviluppo di numerose malattie neurodegenerative come Alzheimer o demenza senile”, spiega Silvana Hrelia, professore ordinario di Biochimica all’università di Bologna. “Le linee guida indicano di non superare le tre tazzine al giorno. Anche se decaffeinato, il caffè mantiene lo stesso alti livelli di componenti bioattivi”.

Per la scienza aiuta a difenderci dal diabete

Sette italiani su dieci non rinunciano al caffè. Perché offre quella carica che permette di carburare la mattina, grazie alla caffeina di cui è nota la capacità di aumentare la soglia dell’attenzione, e perché è un rito sinonimo di relax e di socialità, rivela l’indagine Gli italiani e il caffè condotta da AstraRicerche in occasione della Giornata internazionale del caffè che si celebra il primo ottobre in tutto il mondo. “È una delle bevande, insieme ad acqua e tè, più consumate a livello globale. E anche più dibattute sui suoi possibili effetti sulla salute. Le più recenti ricerche scientifiche  hanno messo in luce che un consumo – sottolineiamo – non eccessivo può aiutare a proteggere dal diabete di tipo 2”.

La sua fama è legata alla caffeina

Uomo al tavolo con iPad e tazza di caffè
Un uomo al tavolo con iPad e tazza di caffè all’americana. Foto: Karolina Grabowska/Pixabay.

Nella tabella che segue, il confronto del contenuto di caffeina tra alcune delle bevande più popolari. I valori sono da considerare una guida indicativa perché, precisano gli esperti della Mayo Clinic, fattori come la lavorazione e il tempo di infusione possono influenzare i livelli di caffeina.

BEVANDAQUANTITÀ (ML)CAFFEINA (MG)
Espresso3064
Espresso decaffeinato300
Istantaneo23762
Istantaneo decaffeinato2372
Tè nero23747
Tè nero decaffeinato2372
Tè verde23728
Energy drink23729
Fonte: Mayo Clinic

Ha ispirato scrittori di ogni epoca

Carlo Goldoni, nel 1750, compose La bottega del caffè, una delle sue commedie più importanti, e la regina del giallo Agatha Christie intitolò la sua prima pièce per teatro Un caffè nero per Poirot (1930), solo per citare un paio di esempi. Oggi, invece, c’è il “caffè sospeso”, quella pratica solidale, nata a Napoli e diffusasi in tutto il mondo, di bere un caffè e pagarne due; il secondo resta “in sospeso” fino a quando lo berrà qualcuno che non può permettersi di pagarlo.

Credito foto in apertura: Tazzina di caffè schiumato, circondata da chicchi di caffè, foto di Nathan Dumlao/Unsplash.

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