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Le virtù della castagna non solo in cucina

La sua farina è molto versatile: si usa come addensante, come ingrediente per pasta fresca e gnocchi, nei dolci, primo fra tutti il castagnaccio, e per fare il pane. Non a caso nel IV secolo a.C. il medico e storico greco Senofonte definisce il castagno “l’albero del pane”: la sua farina, infatti, sostituiva quella del grano verosimilmente di difficile coltivazione nelle regioni montane della Grecia.

È un cibo prebiotico

Marco Malaguti
Marco Malaguti, professore associato di Biochimica all’università di Bologna.

L’aspetto però meno noto della castagna, che accompagna l’uomo sin dalla Preistoria, è che si tratta di un cibo prebiotico. “Un quarto dei carboidrati presenti nella castagna è costituito da amido, una parte del quale non viene completamente digerita e va a costituire il cosiddetto amido-resistente, ossia quella componente di amido che raggiunge il microbiota diventando prebiotico, nutrimento per batteri buoni che vivono nel nostro intestino e che ci proteggono dalle malattie”, spiega Marco Malaguti, professore associato di Biochimica all’università di Bologna e relatore al ciclo di conferenze “I mercoledì dell’Archiginnasio. L’Odissea del cibo dal campo alla tavola”. “Il rovescio della medaglia di questa azione prebiotica è di poter sviluppare gonfiore dopo aver mangiato le castagne, causato proprio dalla fermentazione dell’amido nell’intestino”.

La castagna contiene sostanze anticolesterolo

A sorpresa nella castagna sono presenti anche fitosteroli, sostanze note per il loro effetto sulla riduzione del colesterolo, poche proteine ma con tutti gli amminoacidi essenziali, potassio, fosforo, magnesio e 5 g di fibra. Invece la vitamina B, essendo termolabile, si riduce con la cottura”. Quindi, va bene gustarsi ogni tanto il classico cartoccio di caldarroste (174 kcal per 100 g) che si trova in questo periodo.

Perché a volte non si digerisce

Se non digerite le castagne, la spiegazione è semplice. “L’amido deve idratarsi per essere digerito, spesso però mangiamo castagne e marroni arrostiti, senza l’aggiunta di acqua nell’ambiente di cottura e questo porta quel senso di pesantezza di cui a volte ci si lamenta”, conclude l’esperto. “Anche gli scarti della castagna sono interessanti. Sono, infatti, un serbatoio di composti bioattivi, come i noti polifenoli, con azione antiossidante, antimicrobica, antinfiammatoria che può essere sfruttato dalle aziende farmaceutiche, alimentari e da quelle che producono mangimi per animali”.

Dal mio articolo su Diva e donna

Credito foto in apertura: Nicodemus Roger/Unsplash. 

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