
Ogni stagione sfida il nostro organismo. In primavera dobbiamo vincere la stanchezza, in estate bisogna difendersi dall’infiammazione, in autunno serve rinforzare il sistema immunitario e migliorare il funzionamento intestinale e in inverno disintossicarsi dai cibi già pronti più abbondanti in questi mesi dell’anno. Basandosi sui più recenti studi scientifici, Anna Villarini, biologa nutrizionista, ricercatrice all’Istituto nazionale dei tumori di Milano e autrice del nuovo libro La dieta totale (Cairo editore, € 19) spiega come superare queste sfide: «Con l’espressione “dieta totale” non intendo un programma alimentare punitivo per dimagrire, ma un tipo di alimentazione sana, che prevede ricette facili e gustose da preparare a casa, pensato per aiutare il nostro corpo a vivere meglio e in salute e a prevenire gran parte delle malattie cronico degenerative come diabete, tumori e malattie cardiovascolari». Ecco, stagione per stagione, le indicazioni dell’esperta.
Germogli in primavera
«L’arrivo della bella stagione fa aumentare la sensazione di spossatezza, dovuta anche agli sbalzi climatici che influenzano sonno e appetito. Il miglior integratore naturale anti stanchezza è una manciata quotidiana di germogli: 100 g contengono più del doppio, alcuni fino al triplo, dei principi nutritivi presenti nella pianta matura. Quelli di cereali sono più ricchi di fosforo, magnesio, vitamina B ed E; quelli di legumi hanno amminoacidi essenziali, vitamine B e C, fosforo, zinco, ferro e magnesio, antiossidanti e fibre; quelli di ortaggi sono fonte di sostanze antibatteriche, antinfiammatorie e antivirali, hanno Omega 3, calcio, vitamine C e K, fosforo e ferro».
Cibi che “sfiammano” in estate
«Il caldo favorisce il riacutizzarsi di patologie infiammatorie come cistiti, emorroidi o eritemi. L’infiammazione è una reazione di difesa dell’organismo. A volte però le molecole ad azione antinfiammatoria possono essere prodotte in maniera continuativa, favorite da un eccesso di grasso addominale o da una dieta ricca di carne, insaccati, uova e formaggi. Svolgono un’azione “sfiammante” cereali integrali, in particolare riso e avena integrali, legumi, pesce, frutta secca e fresca, verdura, tè verde, pesce, olio extra vergine d’oliva e alcune spezie come la curcuma sempre abbinata al pepe nero».
Autunno, difese immunitarie alte
«L’intestino, con la sua superficie di 300 metri quadrati abitata da circa centomila miliardi di microorganismi (il cosiddetto microbiota), produce il 70% delle cellule immunitarie. Questo significa che mantenerlo sano è il primo passo per rafforzare il sistema immunitario. Via libera a cereali integrali, legumi, frutta e verdura di stagione ricchi di fibre, il principale nutrimento di un microbiota sano, e a cibi fermentati come crauti, yogurt non zuccherato vaccino, di capra o di soia, kefir, bevanda fermentata originaria del Caucaso che contiene circa 40 tipi diversi di microrganismi e numerosi sali minerali, e miso, meglio se non pastorizzato. Quest’ultimo dà sapore alle zuppe ma va aggiunto all’acqua solo a fine cottura, altrimenti microorganismi ed enzimi si distruggono con il calore. Un grande alleato sono i funghi, ricchi di molecole immunomodulanti».
Inverno, stop ai piatti pronti
«Complici le festività, è la stagione in cui si cede di più alla tentazione dei cibi già pronti o ultraprocessati. Nonostante gli sforzi di alcune aziende, la maggior parte di questi prodotti è ricca di grassi, zuccheri, sale e amidi e povera di fibre, vitamine e minerali. Il primo effetto collaterale da consumo quotidiano di questi piatti è il sovrappeso o l’obesità che sono tra le cause principali dello sviluppo di malattie croniche degenerative. Si parla ancora poco del legame tra salute e cibi ultraprocessati. Per questo li ho scelti come nuova sfida, con l’obiettivo di far capire l’importanza di tornare ai fornelli, prendersi cura di sé e conoscere quello che si mangia. Molte persone pensano: “Che vuoi che faccia se…”. Se un errore è occasionale non crea nessun danno ed è giusto pensarla così, ma se l’errore è quotidiano inciderà sulla nostra salute. In fondo basta una sera alla settimana per preparare pasti per tutta la settimana».
Il paradosso di oggi
Il paradosso moderno è che a fronte di 820 milioni di persone affamate del mondo, quasi 700 milioni di persone sono in sovrappeso a causa di abitudini alimentari sbagliate. La miglior prevenzione comincia a tavola. Da qui l’importanza di limitare il sale a 5 g al giorno e di evitare i prodotti che hanno lo zucchero tra i primi 4 ingredienti in etichetta. «La differenza la fanno anche le buone abitudini di praticare sport all’aperto e di non fumare», conclude Villarini.
Dal mio articolo su Diva e donna
Avvertenza
Nessun contenuto di questo sito è da usare come sostituto del consiglio del proprio medico di base o di altro medico qualificato.