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La pizza integrale a cui non rinunciare neppure il 4 marzo, l’Obesity Day

Romina Cervigni
Romina Cervigni, biologa nutrizionista.

Il 4 marzo è la Giornata mondiale dell’obesità. Detta così può suonare un po’ irriverente, ma il significato che c’è dietro è di far crescere la consapevolezza di che cosa significhi obesità e dei rischi che comporta per la salute. “Quando visito i miei pazienti, in tanti mi chiedono: ‘Dottoressa, se si potesse mantenere una pizza alla settimana…'”, racconta Romina Cervigni, biologa nutrizionista e responsabile scientifica della Fondazione Valter Longo. “Certo che è possibile non rinunciare al piacere della pizza, mantenendo un’alimentazione sana ed equilibrata. Si raccomanda l’utilizzo di farine integrali. Di solito quando le pizzerie propongono la “pizza integrale” si riferiscono a una piccola percentuale, anche del 5%, di farina integrale, mentre il 95% dell’impasto è costituito da farine raffinate; quindi, è un po’ fuorviante per il consumatore. Noi suggeriamo di utilizzare il 100% di farine integrali. Inoltre, la scelta di condimenti gustosi, ma senza mozzarella o altri formaggi, permette di rendere la pizza più digeribile e leggera”. 

La ricetta della pizza integrale preparata dall’esperta

Ingredienti per l’impasto di una pizza da 150 g

  • 50 ml di acqua in bottiglia leggermente tiepida (rappresenterà 1/3 della pizza)
  • 100 g di farina integrale di grani antichi macinata a pietra (o altra farina integrale)
  • 2 g di sale
  • 3 g di lievito di birra
  • 10 ml di olio

Preparazione

Mescolare in una ciotola capiente acqua, lievito, sale e olio. Aggiungere la farina e mescolare dapprima con un cucchiaio di legno, e poi con le mani. Se l’impasto risulta appiccicoso, aggiungere altra farina.

Ammassare l’impasto e creare una pallina dai bordi lisci e senza buchi e fessure. Disporre su di una teglia oliata e ricoprire con la pellicola trasparente per non far entrare l’aria. Lasciar riposare per qualche ora in un ambiente tiepido (per esempio nel forno spento, con la luce accesa).

Nel caso si preparino più dosi, bisognerà amalgamare l’impasto insieme e dividere le palline per ogni singola pizza, facendole di uguali dimensioni (consiglio di pesare l’impasto totale e suddividere secondo le porzioni).

Quando sarà lievitata, stendere la pizza senza schiacciare troppo l’impasto e con un filo d’olio. La si può prendere da un lato e far allungare “per gravità”, in modo da non schiacciarla e bloccare la lievitazione.

Condimento

A piacere con:

  1. salsa di pomodoro con peperoncino, alici, capperi, olive nere, origano;
  2. salsa di pomodoro, tonno, cipolla, carciofini e origano;
  3. passata di pomodoro e verdure tagliate sottilissime, come melanzane, zucchine, cipolla e origano.

Si cuoce a 250 °C per 5-10 minuti, a seconda del forno.

I dati nel mondo

Secondo l’Atlante mondiale dell’obesità presentato proprio il 4 marzo, entro il 2030:

  • oltre 1 miliardo di persone sarà obeso: 1 donna su 5 e un uomo su 7 sarà obeso.
  • il 13% di bambini e adolescenti sarà obeso.
Franco Pepe e il suo progetto Pizza Mediterranea
Franco Pepe, ideatore del progetto Pizza Mediterranea.

Altre iniziative

Sempre in chiave salutistica, il maestro pizzaiolo Franco Pepe, che ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’onorificenza di Cavaliere al merito, ha ideato una serie di pizze, in collaborazione con la biologa nutrizionista Michelina Petrazzuoli, che riequilibrano i tre micronutrienti: carboidrati, proteine, grassi. Il progetto si chiama Pizza Mediterranea.

Credito foto in apertura: Aline Ponce/Pixabay.

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