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Il melograno è un anti età naturale

Leslye Pario, biologa nutrizionista
Leslye Pario, biologa nutrizionista

È uno dei frutti simbolo del Natale, si trova da ottobre a gennaio. I benefici del melograno, però, vanno oltre quelli decorativi della tavola. “I tipici chicchi rossi si chiamano arilli. Il loro succo contiene tre volte l’attività antiossidante del vino rosso o del tè verde, proteggendo dai processi di invecchiamento e favorendo la rigenerazione delle cellule e la riparazione dei tessuti”, spiega Leslye Pario, biologa nutrizionista. “Va di moda bere la spremuta di melograno. Come accade per tutti i frutti, è meglio consumare gli arilli nella loro interezza perché il succo, privo di fibre dopo averlo pressato, fa innalzare più velocemente il livello di zuccheri nel sangue, cosa che è bene limitare per la nostra salute e la linea”.

Azioni antinfiammatorie e antibatteriche

L’attività antiossidante non è l’unica che caratterizza il melograno. “Questo frutto è ricco di un’ampia varietà di biocomposti (acido ellagico, ellagitannini e antociani tipici della frutta e della verdura rosso-violacea) che hanno anche un’azione antinfiammatoria e antibatterica aiutando a contrastare le infezioni dell’apparato gastrointestinale, respiratorio e urinario. Secondo gli studi scientifici, tra i benefici c’è anche una maggior protezione da alcuni tumori e una migliore salute del cuore”, prosegue l’esperta.

Non ha colesterolo

“Il melograno è una buona fonte di potassio, fosforo, magnesio, vitamina C e K e non ha colesterolo. Essendo un frutto acido potrebbe dar fastidio se si soffre di gastrite. La porzione consigliata è di 150 g e ha 120 kcal”.

Come estrarre i chicchi

Estrarre i semi è più facile di quanto si pensi:

  • tagliare il frutto in quattro spicchi
  • prendere una ciotola
  • tenendo i chicchi rivolti verso il basso, premere sulla buccia fino a farli staccare, aiutandosi con le dita.

Infine, una curiosità linguistica: si dice melograno o melagrana? L’Accademia della Crusca ha sdoganato entrambi i termini per indicare il frutto.

Dal mio articolo su Diva e donna

Credito foto in apertura: Vinzenz Lorenz M/Pixabay. 

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