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Dieta eubiotica: magari la segui già e non lo sai

Pronta per la dieta eubiotica? Non è una nuova tendenza che arriva dagli Usa. Anzi, magari la segui già e non lo sai, ma il tuo intestino ti ringrazia. Nella nostra pancia vive uno “zoo”, il microbiota, formato da batteri, virus e altri microrganismi. Se questo “zoo” è in equilibrio, le nostre difese immunitarie sono più forti.

“Per nutrirlo positivamente ci vuole una dieta eubiotica (eu=buono, bios=vita). L’eubiosi è infatti un microbiota sano in grado di secernere proteine antivirali e di proteggerci da infiammazioni e malattie metaboliche, tumori, disturbi cardiocircolatori”, spiega la nutrizionista Chiara Manzi, docente di Medicina culinaria all’università di Ferrara e autrice del libro Cucina Evolution. “I migliori amici della dieta eubiotica, che non devono mai mancare all’interno di uno stile di vita a tavola vario a base soprattutto di frutta, verdura, legumi e cereali integrali, sono quattro nutrienti.

1. Le fibre prebiotiche, come l’inulina dei carciofi, del gambo della cicoria e del topinambur, la pectina della polpa della frutta, i betaglucani di orzo e avena. È stato scientificamente dimostrato che arrivano incolumi al colon, fanno morire i microbi cattivi e moltiplicare quelli buoni (Lattobacilli e Bifido batteri). Le linee guida consigliano 30 g di fibre al giorno, ma le ricerche sull’eubiosi suggeriscono di salire a 40-45 g.

2. I probiotici, microrganismi presenti in yogurt e kefir che, se superano la barriera gastrica intestinale, colonizzano il colon riequilibrando la microflora.

3. I polifenoli come quelli di cacao, tè verde, frutti di bosco che aumentano le difese immunitarie.

4. Gli antiossidanti come il licopene dei pomodori, che più si cuoce meglio è, la vitamina E di frutta secca e olio extravergine di oliva, piuttosto termostabile, e la vitamina C di agrumi, kiwi, lattuga e peperoni che è meglio mangiare a crudo”.

TRE NEMICI. Ci sono però tre nemici che annullano i benefici: zuccheri (massimo 25 g al giorno), grassi (massimo 60 g di cui 20 g saturi), e sale (massimo 5 g). “Fanno aumentare la microflora cattiva”, prosegue l’esperta. “Lo zucchero si può sostituire con l’eritritolo, un dolcificante naturale assorbito al 90% a livello intestinale senza raggiungere il colon. Al posto del sale si può usare il concentrato di pomodoro senza sale aggiunto, il pomodoro in polvere, il cloruro di potassio e ogni tanto un piccolo pezzo di alga kombu. Infine, l’oliera a spray aiuta a dosare i grassi. Il futuro credo sia di sostituirli con l’inulina, una fibra prebiotica naturale dal sapore neutro e capace di donare cremosità. Nel mio ristorante a Bologna la inserisco nel tiramisù: una porzione ha meno zuccheri e più fibre di una mela”.

Dal mio articolo su Natural Style

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