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Dalla spesa sostenibile all’imballaggio del futuro che prolungherà la durata degli alimenti

Quanto impatta sulla salute del Pianeta, e sulla nostra, l’acquisto di un sacchetto di noci o di una confezione di avocado? Basta inquadrare il codice a barre con lo smartphone e la app Setai rivela quanto, da 1 a 10, è sostenibile. La valutazione è calcolata considerando: i dati che si riferiscono alle emissioni di anidride carbonica a livello medio nazionale della categoria di appartenenza del prodotto; la tipologia di trasporto; l’origine degli ingredienti; la lavorazione industriale. La app di Andrea Longo ed Edoardo Danieli, gli ideatori di questa startup, segnala anche l’indice di salubrità del cibo, indicando valori nutrizionali e qualità degli ingredienti. Le emissioni derivanti dalla produzione del cibo superano il 25% del totale delle emissioni prodotte dall’uomo.

L’olio a zero emissioni

La lotta al cambiamento climatico passa anche attraverso l’olio extravergine di oliva bio a zero emissioni di gas serra. Le fasi più impattanti sono per il 50-65% legate alla coltivazione delle olive, per il 20-25% alla produzione per i materiali di imballaggio, per il 16% alla distribuzione via camion. Attraverso scelte sostenibili lungo la filiera e progetti di riforestazione in Italia, la startup siciliana Boniviri ha centrato l’obiettivo. Info: https://www.boniviri.com.

Lunga vita agli alimenti grazie all’imballaggio

L’imballaggio del futuro prolungherà la durata degli alimenti. Sarà multistrato: al centro un film biodegradabile, che si chiama acido polilattico (PLA), un polimero che si ricava dalla fermentazione di carboidrati presenti per esempio nel mais o nelle patate; ai lati due materiali, ideati dai ricercatori dell’università di Bologna e dei centri partner, con funzione antiossidante, grazie all’acido ascorbico, e antibatterica, grazie a un enzima. Il prodotto finale, che rientra nel progetto EcoPackLab, è ottenuto senza colle sintetiche.

Ricette per recuperare gusto e olfatto dopo il Covid

Un libro di ricette per chi ha perso gusto e olfatto a causa del Covid. Taste & Flavour Book di Ryan Riley e Kimberley Duke (gratis da https://lifekitchen.co.uk/product/taste-flavour-digital-book/, in inglese, traducibile online) è un’idea di due chef che con la loro scuola di cucina senza scopo di lucro Life Kitchen si avvalgono della collaborazione scientifica del Centre for the Study of the Senses, Università di Londra. Per “risvegliare” il palato via cipolle, aglio, carne arrosto e uova che i malati trovano terribili e spazio a frutta o a un “tocco” di umami, il sapore di salsa di soia, formaggio, funghi e miso. 

Dal mio articolo su Natural Style