“È scaduto solo ieri, lo mangio o no?”. La risposta sta nella data sul prodotto che dà informazioni differenti a seconda di come è scritta. “La data di scadenza è indicata come “Da consumare entro”: si riferisce alla sicurezza degli alimenti, il produttore comunica che passata quella data potrebbe potenzialmente esserci un rischio di tossinfezione. In genere si manifesta con sintomi gastroenterici che possono variare a seconda del microrganismo che li provoca, della sua quantità nell’alimento, dell’età e dello stato immunitario del consumatore e di altri fattori”, spiega Piero Stella, leader del team che si occupa di pericoli biologici presso l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

“L’altra data, che tecnicamente si chiama termine minimo di conservazione, è indicata come “Da consumarsi preferibilmente entro”: si riferisce alla qualità degli alimenti, al momento entro cui il prodotto mantiene le sue caratteristiche ottimali di gusto, di colore, di odore, di consistenza e simili. Le date vanno di pari passo con altre informazioni riportate in etichetta. Se c’è “Da consumare entro” e “Conservare tra 0 e 4 gradi”, la data non è più valida se conservo quel prodotto in dispensa”.
Che cosa succede in freezer e come scongelare i cibi
“In freezer, invece, è come se si fermasse il tempo perché i microrganismi potenzialmente patogeni che possono alterare l’alimento non sono capaci di crescere. Per rendergli la vita difficile, è importante scongelare i cibi sempre a basse temperature, in frigorifero, così il processo è uniforme e i batteri sopravvissuti al congelamento non riescono a moltiplicarsi”.

Perché certi alimenti non scadono
“Infine, esistono prodotti, come sale, miele, zucchero e aceto, che per le loro caratteristiche restano stabili nel tempo e non permettono ai microrganismi di svilupparsi: per questo le date indicate sono molto lunghe o, in alcuni casi, non sono necessarie”.
Sicurezza in cucina
- Lavare sempre bene gli strumenti tra una preparazione e l’altra. Non usare mai lo stesso tagliere né gli stessi utensili per affettare, per esempio, carne cruda e pomodoro da insalata: se la carne ha un batterio (che morirà con la cottura), questo potrebbe passare al tagliere e quindi al pomodoro.
- Cuocere adeguatamente gli alimenti da consumare previa cottura come carne, pesce e uova.
- Conservare in frigo cibi da consumare crudi e previa cottura in contenitori divisi.
- Lavare periodicamente il frigo.
Una versione più breve di questo articolo è uscita su Diva e donna.
Credito foto in apertura: Erik Mclean/Unsplash.
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