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Angela Simonelli: la food designer che porta il bello nella cucina vegetariana

Architetto di professione, Angela Simonelli è diventata food designer riuscendo a trasferire le conoscenze del suo lavoro in cucina: è sempre alla ricerca del bello in ogni cosa che progetta e fotografa, anche quando si tratta di cucina vegetariana come racconta, insegna (e mostra) nel suo libro Veg bella e buona (Giunti editore, € 25). “Le ricette vegetariane sono alla base della cucina italiana tradizionale: parmigiana di melanzane, pasta al pesto di basilico, ravioli di magro, panzanella, caponata raccontano il territorio italiano da Nord a Sud. In seguito, mangiare carne è diventato simbolo di benessere economico e di conseguenza questo alimento si è fatto spazio sulle nostre tavole”.

Gli ingredienti che Angela sfrutta per i piatti che propone nel libro, pensati grazie all’aiuto dello chef Matteo Armanino, rispettano stagionalità e sostenibilità “perché la biodiversità dei nostri prodotti è un patrimonio da preservare per il mantenimento di gusti e consistenze della nostra tradizione”, precisa l’autrice.

Quindi spazio a:

  • cereali come farro, grano, orzo, segale, mais, riso;
  • legumi come ceci, fagioli, piselli, fave, lenticchie;
  • tuberi e radici come patate, barbabietole, rape bianche, topinambur, sedani rapa, carote (gialle, viola, arancioni, bianche), zenzero;
  • semi, erbe aromatiche, spezie, germogli;
  • oli e i grassi vegetali come il burro di cacao.

4 esercizi per impiattare

Ecco le 4 basi, tratte dal libro, per iniziare a esercitarsi a impiattare la cucina vegetariana e trovare il proprio stile. “Come in natura, anche in cucina per fare centro è importante non esagerare. Piatti troppo manieristici non aggiungono emozione”, conclude l’autrice.

Cucina vegetale di design

1. Accorpamento

Avvicinate le pietanze formando una sorta di bouquet o un piccolo giardino in miniatura per concentrare nel piccolo spazio del piatto tutta la vostra arte e lasciare libertà all’occhio di andare e tornare.

2. Déplacé

Utilizzate una sola zona del piatto per posare le pietanze e lasciate l’altra libera, creando un percorso di degustazione degli elementi che regala curiosità e voglia di sperimentare boccone dopo boccone.

3. Bersaglio

Fate succedere tutto al centro del vostro piatto esaltando la centralità con pietanze che possano sviluppare verticalità (come le cialde o le erbe aromatiche) e lasciando intorno un bordo importante per conferire ancora più preziosità al cibo proposto.

4. Ordine sparso

Dividete le pietanze e distribuitele sul piatto come a scomporre la ricetta, giocando con forme, consistenze e colori diversi e creando idealmente una sorta di puzzle, per dare al commensale la libertà assoluta di gustarle.

Dal mio articolo su Diva e donna.

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